Tenerife è un’isola votata ormai da qualche anno al turismo e al divertimento, pertanto è facile imbattersi ovunque in parchi di ogni tipo. A pochi km dalla Playa de Los Cristianos, nel sud-est dell’isola, si trova un piccolo parco faunistico, poco pubblicizzato, chiamato Monkey Park. Il nome è piuttosto eloquente e infatti al suo interno si trovano soprattutto scimmie di diverse specie, ma gli animali presenti sono, in realtà, anche altri.
Arrivare a Monkey Park non è semplicissimo, in quanto non sono presenti molte indicazioni stradali, ma con l’aiuto del sito ufficiale e del navigatore è tutto nettamente più facile. Il parco dall’esterno è riconoscibile quasi solo per la rete che funge da recinzione al piccolo parcheggio gratuito. Dalle dimensioni di quest’ultimo è subito chiaro che non ci si troverà di fronte ad un parco gigantesco, ma l’atmosfera che si respira è molto familiare e finanche casereccia. La visita ha inizio dalla cassa, un solo sportello situato subito dopo un piccolo portale a tema, dove è possibile acquistare, al costo di 3 euro, una confezione contenente cibo da poter offrire agli animali; alcuni cartelli, infatti, avvertono su quali sono gli alimenti che è assolutamente proibito offrire loro al fine di mantenere la dieta bilanciata a cui sono sottoposti. In linea di massima sarebbe possibile anche entrare al parco portandosi il cibo adeguato direttamente da casa: abbiamo visto due signore, probabilmente clienti fisse, che offrivano interi grappoli d’uva ai lemuri, e nella succitata confezione offerta dal parco semmai si può trovare soltanto qualche acino.
Una volta acquistato il biglietto e ricevuta una mappa del parco (in formato comodissimo date le dimensioni tascabili, e facilmente leggibile poiché basata quasi esclusivamente su indicazioni grafiche anziché testuali), si accede tramite un cancelletto situato accanto alla cassa a guardia del quale un addetto vidima il titolo d’ingresso. Il tutto avviene in questo clima di tranquillità assolutamente estraneo ai grandi parchi divertimento.
Subito dopo l’ingresso è presente un piccolo negozio di souvenir e sono installati alcuni distributori automatici dai prezzi assolutamente economici anche rispetto all’Italia (mai vista una lattina di bibita a € 1,20); fatti pochi passi, si entra nel parco vero e proprio. Si può girare a sinistra, dove si accede all’area dei coccodrilli cubani e delle tartarughe, tramite un’inconsueta visuale dall’alto, su un passaggio che sovrasta l’area in sicurezza, oppure proseguire diritto ed entrare in grandi gabbie dove i visitatori sono in stretto contatto con gli animali, in particolare i succitati lemuri, i numerosissimi porcellini d’india e gli iguana. Ciascuno di questi animali può essere tranquillamente accarezzato, preso in braccio, nutrito, purché si seguano le regole di comportamento ben chiare presenti su diversi cartelli e che prevedono, in sostanza, di non spaventarli o maltrattarli.
Il parco, poi, si sviluppa praticamente lungo due direttrici parallele, dopo aver attraversato una piccola area nella quale un uomo e una donna propongono di fare una foto in compagnia di alcuni simpatici pappagalli. Questi volatili sono poi presenti ancora in diversi esemplari all’interno di alcune gabbie. Nonostante un’area completamente dedicata a loro, le vere protagoniste sono, come già detto, le scimmie, che occupano indubbiamente più della metà del parco. Sono tutte situate in piccoli ambienti (tranne il mandrillo, in un’area molto ampia) a cielo aperto separati dal pubblico tramite vetrate; alcune di esse si trovano invece in gabbie piuttosto spaziose e sono pertanto più avvicinabili grazie alla presenza della rete attraverso cui passano le loro esili zampette.
Un’altra bellissima area è quella dei canarini (potevano mancare, su un’isola delle Canarie?), dove si può entrare all’interno della gabbia per poterli ammirare più da vicino e senza una rete o una vetrata divisoria. Se siete fortunati, potete avvicinarli a voi attirandoli col cibo. Con una certa calma, immergendosi appieno nell’atmosfera tranquilla del parco, lo si può visitare tutto nell’arco di circa 3 ore.
All’interno non è presente alcun punto ristoro ma per rifocillarsi, eventualmente, ci si può affidare alle macchinette citate inizialmente. Per quanto riguarda i servizi igienici, essi si trovano soltanto in un paio di punti e sono piuttosto “spartani”; non è chiaro se ciò sia dovuto all’intento di tematizzare il più possibile il tutto come se si fosse immersi nella natura, ma facciamo finta che il motivo sia proprio questo.
Nonostante le dimensioni esigue del parco, non mancano piccole aree dedicate esclusivamente alla flora, come quella dei cactus. Il parco resta aperto fino alle 16, ma già dal primo pomeriggio il numero dei visitatori diminuisce sensibilmente, permettendo di vivere un’esperienza ancora più immersiva. Se non avete particolari pretese e volete trascorrere un paio d’ore diverse, in tranquillità, questo parco è l’ideale in quanto fuori dalle solite mete scelte dai turisti ma in grado di darvi l’opportunità di essere a contatto diretto con animali che nella vita quotidiana difficilmente potreste incontrare.
Foto di Giovanni Vita e Fabrizio Torti
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