A settembre dello scorso anno fu inaugurato Can Can Coaster, un profondo restyling dello storico rollercoaster Eurosat concepito da Franz Mack nell’ormai lontato 1989 e ubicato nell’area tematica francese, all’interno della celebre sfera argentata. Il 12 settembre 2018, tuttavia, a causa di ritardi riguardanti i lavori che hanno interessato l’attrazione per dieci mesi, l’esperienza onboard era tutt’altro che completa. A distanza di otto mesi, si è raggiunta la piena operatività di tutti gli effetti che caratterizzano la ride.
Come ogni attrazione di Europa Park che si rispetti, il guest comincia ad immedesimarsi con quello che lo aspetta sin dal primo passo all’interno della queue line. Un tuffo nella Belle Epoque parigina di fine ‘800, con numerosi particolari che richiamano quegli anni d’oro. L’ospite entra nel Moulin Rouge, lo storico locale notturno di Paris, simbolo del quartiere Pigalle, che venne alla luce nel 1889. Nei pressi dell’entrata sono esposti alcuni dei costumi indossati dalle celebri ballerine di questo locale.
Si procede poi in un ampio atrio dove, al centro, svetta la mano della Statua della Libertà che regge la torcia. Indubbiamente trattasi di un riferimento alla copia donata dagli americani ai parigini, sempre nell’anno 1889, in occasione del centenario della rivoluzione francese. La vera statua sorge sull’Allèe des Cygnes, un’isoletta sulla Senna, vicino al vecchio laboratorio di Bartholdi (colui che ha creato l’originale statua newyorkese donata agli americani nel 1886) e rivolta verso l’Oceano Atlantico in direzione della “sorella maggiore”. Alle spalle della “manona” un manifesto alto dieci metri, dipinto sul muro, in ricordo dell’esposizione universale di Parigi, sempre nel 1889, (per quell’occasione fu edificata la Tour Eiffel).
Proseguendo per vicoli parigini notturni ed inoltrandosi all’interno di un atelier di fine ottocento, si giunge nel backstage del Moulin Rouge, ricco di oggetti di scena dismessi ed accatastati in angoli remoti. Si passa davanti alle porte del direttore d’orchestra e di altri membri dello staff e si possono ammirare, alle pareti, nostalgici quadri dei tempi d’oro del famoso locale. L’intera queue line, ricca di particolari e dal percorso piuttosto contorto, stravolge interamente la vecchia coda asettica del defunto Eurosat. Come è ormai prassi da oltre un decennio a questa parte, Europa Park rende l’attesa estremamente piacevole e il percorso della coda, essa stessa, un’attrazione.
Il family coaster, completamente ricostruito da zero, mantenendo quasi inalterato il layout ma sostituendo i binari e i treni, si presenta fluido, armonioso e privo delle sollecitazioni fastidiose che accompagnavano il rider lungo tutto il percorso del vecchio Eurosat. Appena lasciata la stazione e poco prima di affrontare la lunga lift ad elica, sulla destra, è possibile imbattersi in bottiglie di champagne “esplosive” con tappi magici che lasciano scie verde smeraldo grazie al 3d mapping. Al centro della lift è presente una miniatura di Paris realizzata con cartonati fluorescenti 2 e 3D illuminati da luce ultravioletta. Sono riconoscibili i principali monumenti della città: Notre Dame, Montmartre e la Tour Eiffel che svetta sino alla cima della lift. Ad accompagnare l’ospite lungo tutta la salita e a soddisfare i più nostalgici di Eurosat vi è una ben riuscita versione rivisitata della storica musica “in a second orbit“. Una voce in francese pronuncia un conto alla rovescia che culmina con un “benvenuto a Parigi” ed altri pannelli fluorescenti raffiguranti le ballerine di Can Can.
L’intera discesa all’interno della struttura sferica è rallegrata dal ritmo sempre più forsennato dell’Infernal Galop di Offenbach, proveniente dalle casse acustiche presenti a bordo dei vagoni che compongono il treno. Numerosi pannelli 2d, fluo, illuminati dall’ultravioletto simulano un eccitante ed avventuroso volo sulla città di Paris, sfiorando una luna che, grazie al 3d mapping, è animata e ricorda vagamente quella di Jules Verne. Stelle, nuvole e mongolfiere accompagnano il rider nella prima parte del percorso, per poi planare rasoterra attraverso l’Arc de Triomphe, Notre Dame, vie trafficate della città contornate dai classici lampioni in stile Belle Epoque ed infine attraverso la porta del Moulin Rouge che simula il rientro dal punto dove si è partiti, accompagnati da proiezioni di fuochi artificiali e dalle famose gambe delle ballerine intente a ballare il can can.
In conclusione, senza dubbio, un restyling ben riuscito, un’attrazione decisamente svecchiata e che vivrà una nuova, inedita, vita pur conservando il ricordo di un rollercoaster che ha fatto la storia del parco tedesco. Reputo, personalmente, valida la storyline dell’intera attrazione e la scelta (obbligata) di utilizzare pannelli 2d all’interno della struttura sferica, in quanto lo spazio è veramente esiguo. Il risultato è comunque apprezzabile, complice anche la colonna sonora che rende il tutto ancora più esaltante.
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